Don Carlo Gnocchi
Don Carlo Gnocchi alle spalle del Generale Luigi Reverberi, Comandate della Divisione Alpina Tridentina, in partenza da Asti per il fronte russo, il 18 luglio 1942 |
Don Carlo Gnocchi nasce a San Colombano al Lambro, presso Lodi, il 25 ottobre 1902 e muore a Milano il 28 febbraio 1956.
Ordinato sacerdote nel 1925, nel 1940 si arruola come cappellano volontario e viene assegnato al battaglione alpini "Val Tagliamento" della Divisione Julia, destinazione il fronte greco-albanese.
Nel 1942 don Carlo riparte per il fronte, questa volta in Russia, con gli alpini della Tridentina. Nel gennaio del 1943 inizia la drammatica ritirata del contingente italiano: don Carlo, caduto stremato ai margini della pista dove passava la fiumana dei soldati, viene miracolosamente raccolto su una slitta e salvato.
È proprio in questa tragica esperienza che, assistendo gli alpini feriti e morenti e raccogliendone le ultime volontà, matura in lui l'idea di realizzare una grande opera di carità che troverà compimento nel dopoguerra.
Nel 1949 nasce la "Federazione Pro Infanzia Mutilata" (per questo è passato alla storia anche con l'appellativo di "Padre dei mutilatini") e nel 1952 la Fondazione Pro Juventute.
L'ultimo suo gesto profetico fu la donazione delle cornee a due ragazzi non vedenti, quando in Italia il trapianto di organi non era ancora disciplinato da apposite leggi; questo gesto diede un'accelerazione al dibattito sui trapianti e dopo poche settimana fu varata una legge ad hoc.
È stato dichiarato Venerabile da Papa Giovanni Paolo II nel 2002 ed è in corso la Causa di beatificazione.
Don Gnocchi a Brescia il 21 gennaio 1951, nell'anniversario della Battaglia di Nikolajewka. Nell'occasione fu consegnata al Gen. Reverberi la Medaglia d'Oro al Valor Militare per le operazini sul fronte russo