Panettoni e Pandori ALPINI

Da ordinare alla SEZIONE entro fine di maggio

PanettoneAlpini2019Il prezzo di acquisto è di 10 euro 

Parte del ricavato sarà destinata alla "SCUOLA NIKOLAJEWKA" di Brescia

 

Materiale COMMEMORATIVO del CENTENARIO

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Fanfare

Fanfara alpina “Valchiese” di Gavardo

fanfaragavardo
  La Fanfara alpina nasce nel dicembre del 1923 in concomitanza con la fondazione del Gruppo Alpini di Gavardo, all’epoca sotto la Sezione A.N.A. di Brescia. Il “Bandino”, come in origine veniva chiamato, presta i primi servizi a partire dal 1924, in occasione dei tesseramenti del Gruppo e delle Adunate Nazionali. Inizialmente era costituita da 11 suonatori della banda locale “Viribus Unitis”, sotto la direzione del maestro Pietro Bettini.
Oltre ai servizi collegati all’attività del locale Gruppo alpini, nei primi anni di vita, il “Bandino” si esibiva anche presso il teatro dell’Oratorio, durante l’intervallo delle commedie, con suonate di grande prestigio, tra cui si ricordano brani tratti dalla Traviata e dal Rigoletto.
Nelle Adunate a Napoli e a Firenze degli anni 1936 e 1937 al gruppo originario del “Bandino” si uniscono nuove leve: Isidoro Codenotti, Santo Pasini, Bruno Tonelli, Giuseppe Tonni, Pietro Zabbialini e Giuseppe Zentilini.
Le memorie dei primi anni di attività della Fanfara sono state tramandate solo oralmente, perché fino all’anno 1936 non esistono documenti scritti né fotografici. Da allora il capofanfara è Giovanni Bussi, suonatore di cornetta.
L’attività del gruppo prosegue fino all’inizio della Seconda guerra mondiale, con una forzata interruzione protrattasi sino al 1954, anno in cui prende le redini delle nuove leve Virgilio Perini, suonatore di clarino.
Nel 1957 Isidoro Codenotti, per tutti “Doro”, reduce di Russia e Albania, leader indiscusso per oltre trent’anni nonché all’epoca Capo Gruppo degli alpini di Gavardo, si sostituisce nella direzione della Fanfara, allora costituita da 15 suonatori, con il triplice ruolo di segretario, cassiere e capofanfara.
Nel 1970 la Fanfara si separa dal Gruppo Alpini di Gavardo e nel 1975 anche dalla banda “Viribus Unitis”, alla quale era rimasta sempre collegata.
Il 4 maggio del 1976, con l’elezione di un proprio Consiglio, la Fanfara si rende autonoma, approvando un proprio Statuto e dotandosi di propri strumenti, acquisiti sia personalmente dai suonatori che dal gruppo; viene eletto Presidente Luigi Cavagnini.
Nel 1988 la Fanfara assume la denominazione di Fanfara alpina “Valchiese” Gavardo. Il nome Valchiese fu scelto da Isidoro Codenotti in memoria del battaglione alpini di cui faceva parte durante la guerra in Russia e Albania e a ricordo degli amici lasciati sul campo, ma anche per indicare la provenienza geografica del gruppo musicale.
Nell’aprile del 2000 è stato inaugurato il nuovo Labaro, simbolo di ritrovata vitalità del gruppo, segnata anche dal passaggio al nuovo capofanfara Dario Gosetti, che porta un’innovazione anche sotto il profilo musicale. Dal 2004 Presidente del sodalizio è Giuseppe Dossi.
Nel settembre 2003 la Fanfara è stata a Rossosch, in Russia, con la delegazione dell’A.N.A., in occasione del decennale dell’inaugurazione dell’Asilo “Sorriso”.
Dal 2004 è dotata di un proprio sito internet: www.fanfaraalpinavalchiese.it.
Sono molti i servizi che ha offerto a cominciare dalle manifestazioni del Gruppo alpini di Gavardo, a quelle della Sezione “Monte Suello” di Salò e dei suoi Gruppi, ma anche presso le Sezioni limitrofe dell’A.N.A.; costante è stata la presenza alle varie Adunate Nazionali.
Attualmente la Fanfara è costituita da circa 50 suonatori che si trovano insieme con lo scopo di regalare emozioni a chi ama la musica e le tradizioni alpine.

 

Fanfara alpina di Salò

fanfarasalo


  La Fanfara alpina di Salò, fortemente desiderata dagli alpini reduci e non della Prima guerra mondiale, rappresenta oggi una delle realtà più significative dei gruppi musicali di tradizione militare della provincia di Brescia.
Il gruppo musicale venne fondato verso il 1932 da una quindicina di suonatori appartenenti alla banda cittadina locale, al tempo diretta da Elia Apollonio, reduce della Campagna di Libia nonché Capo Gruppo del Gruppo Alpini di Salò. L’esordio della Fanfara coincise con la partecipazione all’Adunata Nazionale del 1934, tenutasi a Roma.
Nel corso degli anni tra le due guerre, la Fanfara non mancò alle adunate e alle numerose manifestazioni per le quali la sua presenza era d’obbligo. Dopo la dolorosa parentesi della Seconda guerra mondiale, la Fanfara riprese vita e servizio ancora sotto la direzione di Elia Apollonio, il quale decise di partecipare con il suo gruppo musicale all’Adunata Nazionale di Bolzano del 1949, dove riscosse un notevole successo.
Dopo le dimissioni di Apollonio, avvenute nel 1953, la direzione della Fanfara passa nelle mani capaci di Cesare Ferrari, erede di una famiglia che molto ha dato e molto tuttora dà al panorama musicale dilettantistico della zona. In questo periodo non è da dimenticare la presenza in occasione dell’inaugurazione del monumento dedicato ai Battaglioni Alpini Vestone, Val Chiese, Monte Suello e Monte Cavento, avvenuta a Vestone il 21 aprile 1963.
Un’ulteriore svolta si ha nel 1967, quando la direzione musicale ed organizzativa viene assunta dal maestro Umberto Comincini, che subito si impegna a migliorare qualitativamente l’organico e la presenza sul territorio provinciale e nazionale. Bisognerà però aspettare fino agli anni Novanta per ammirare la Fanfara all’apice del suo splendore.
La Fanfara partecipa quasi ininterrottamente alle Adunate Nazionali, ora come Fanfara ufficiale della Sezione di Salò “Monte Suello”, ora come accompagnatrice di altre Sezioni (Parma, Gorizia, Cremona). Non perde occasione di dare il proprio contributo musicale e coreografico alle manifestazioni dei Gruppi alpini locali e non, grazie anche all’introduzione di un drappello di percussioni. Inoltre è da ricordare che la Fanfara di Salò rappresenta un momento speciale di sintesi tra suonatori provenienti da diverse bande della zona del Garda.
Con l’Adunata Nazionale di Pescara del 1989 è iniziato un nuovo modo di partecipare all’Adunata stessa, con l’esibizione il sabato in un centro limitrofo, come è avvenuto in quell’occasione a Casa Canditella con sfilata nel pomeriggio e concerto serale. L’esperienza è stata poi ripetuta in occasione dell’Adunata del 1987 di Reggio Emilia con manifestazioni a Brescello (il famoso paese di Don Camillo e Peppone), del 2001 a Genova, quando fu ospite del Gruppo di Carasco di Chiavari, del 2003 ad Aosta, con manifestazioni ad Arvier ed Avise, del 2004 a Trieste con manifestazioni a Sagrado e del 2005 a Parma, con una nuova entusiasmante esibizione a Brescello.
Questo è quanto ha fatto e quanto continuerà a fare la Fanfara alpina di Salò, con l’intenzione di alimentare sempre più quello spirito di sincera amicizia che anima tutti gli alpini.Sito internet: www.gruppoalpinisalo.it

 

La Fanfara “Star of Alps” di Villanuova sul Clisi

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La Fanfara alpinadi Villanuova sul Clisi vede i suoi natali nel 1971 periniziativa di un gruppo di 20 elementi spinti dall’entusiasmo dell’esperienza militare e dal già forte legame con l’Associazione Nazionale Alpini. Fa il suo esordio a Desenzano del Garda, in occasione dell’Adunata Sezionale della “Monte Suello” lo stesso anno. Nel corso degli anni ha partecipato a quasi tutte le Adunate Nazionali, a quelle Sezionali della “Monte Suello” e a molte manifestazioni dei Gruppi, grandi e piccoli, della Sezione, in occasione di tesseramenti, anniversari di fondazione, inaugurazioni di monumenti, ecc. Molti i servizi che ha svolto anche oltre i confini della nostra Sezione, come in quelle limitrofe di Brescia e Verona, e persino nel lontano Friuli. Tra le esibizioni di maggior successo vanno ricordate quella svolta in piazza a Torino, durante l’Adunata Nazionale, alla presenza dell’allora Presidente Sezionale Michele Milesi e del senatore Giulio Andreotti, e il concerto al “Palafiera” di Abano Terme, nell’occasione dell’Adunata di Padova del 1998, con elementi del Coro della Scala di Milano. Un grande successo ebbe nel 1999 il concerto con carosello a Bagolino, in occasione della tappa bresciana di “Camminaitalia”, dove si esibì con le nuove divise mimetiche. In quell’occasione il gen. Cesare Di Dato, direttore del giornale “L’alpino”, ebbe a complimentarsi con i suonatori, affermando che ricordava molto da vicino la Fanfara della Brigata Tridentina. Sempre nel 1999 la Fanfara assume il nome di Fanfara “Star of Alps” di Villanuova sul Clisi. Nell’occasione dell’Adunata Nazionale di Brescia del 2000 ha eseguito un concerto in Piazza Malvezzi a Desenzano e, la domenica, ha sfilato davanti al blocco della Protezione Civile del Raggruppamento Veneto-Friuli, ricevendo i complimenti del colonnello Parisotto e del generale Gorla. Nel maggio 2003 si è esibita a Strasburgo, al Consiglio d’Europa, accompagnando una delegazione dell’A.N.A., in occasione dell’approvazione della Carta Europea della Montagna. Una caratteristica saliente che ha contraddistinto la Fanfara di Villanuova è stata la continua propensione all’innovazione, sia per gli elementi in organico che per le scelte musicali. L’organico si è visto arricchire nel corso degli anni dei tamburi imperiali, che hanno consentito un miglioramento formale e un miglior servizio durante le manifestazioni alpine. Il fiore all’occhiello della Fanfara di Villanuova è il Carosello, reso possibile con l’introduzione del mazziere. Anche l’aggiunta del sistro, strumento simile ad uno xilofono a spalla, ha introdotto una nota squillante che rende ancora più apprezzata l’esecuzione. Da parecchi anni sono stati inseriti elementi femminili, anticipando innovazioni militari nazionali. Il repertorio ha spaziato nel tempo dai più tradizionali canti alpini alle canzoni della cultura e della tradizione italiana, dalle partiture tedesche alle brillanti marce americane. Dalla Fanfara della Brigata Orobica, sciolta nel luglio 1991, ha ricevuto l’anno prima a Bergamo la partitura di “Addio, mia bella addio” che, eseguita al termine di ogni manifestazione, contribuisce, nel suo piccolo, a non dimenticare la Brigata disciolta. La Fanfara, negli ultimi anni, ha avuto un organico che si aggira sulla cinquantina di elementi; è spesso invitata anche a manifestazioni non alpine perché esercita un forte richiamo per il pubblico.

 

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