Btg. Val Chiese
Il Val Chiese fu costituito a Vestone il 15 febbraio 1915 come battaglione di milizia territoriale con le compagnie 253a e 254a ed inserito nel 5° Reggimento Alpini; l’8 luglio gli fu assegnata la 255a.
Ai battaglioni di milizia territoriale erano assegnate le classi anziane; i reparti erano destinati alla tutela dei paesi, ai servizi nelle retrovie e, in caso di necessità, all’impiego con l’esercito di campagna.
Prima Guerra Mondiale
Allo scoppio delle ostilità occupò la linea Punta del Cap - Tremalzo - Nota - Carone; il 25 maggio prese il Corno della Marogna. Successivamente fu autore di numerose operazioni contro le posizioni avversarie in Val di Ledro; nell’estate del 1918 si portò in Val Daone. L’armistizio colse il Battaglione mentre si apprestava ad occupare Agordo. Fu sciolto nel 1919.
Seconda guerra mondiale
Fronte occidentale
Il Battaglione riprese vita il 1° settembre 1939 a Desenzano e fu inquadrato nel 5° raggruppamento alpini Valle. Nel giugno 1940 prese parte alle operazioni sul Fronte occidentale, al Pian del Re ed al Col delle Traversette. Unitosi al 6° Reggimento Alpini, nell’ottobre dello stesso anno venne sciolto.
Fronte greco-albanese
Ricostituito a Desenzano nel dicembre 1940 ed inserito nel 6° Reggimento Alpini, nel gennaio 1941 venne inviato in Albania in rinforzo ai Battaglioni Trento e Bassano. Sul fronte greco-albanese sostenne eroici combattimenti, subendo, però, numerose perdite. Terminate le ostilità con la Grecia, il Val Chiese tornò in patria e si ricongiunse alla Divisione Tridentina.
Fronte russo
Nel luglio del 1942 partì alla volta delle steppe russe, inquadrato come il Vestone nel 6° Reggimento Alpini della Divisione Alpina Tridentina, impiegato sul fronte del Don. Compì numerose imprese eroiche specie durante il ripiegamento e la manovra di sfondamento dell’accerchiamento russo a Nikolajewka. Per l’intrepido valore dimostrato nei combattimenti fu insignito di Medaglia d’Oro al Valore Militare.
Rientro in Italia
I reduci del Val Chiese tornarono in Italia dalla Russia nel marzo 1943. Il Battaglione, ricostituito a Lonato, fu sorpreso dai fatti dell’8 settembre in Alto Adige, dove ricevette l’ordine di deporre le armi.
La rinascita come Battaglione Alpini d’Arresto
Il 1° luglio 1963 il XXIX Battaglione Alpini d’Arresto, di stanza a Vipiteno, appartenente al 22° Raggruppamento Alpini d’Arresto della Brigata Alpina Orobica, assunse la denominazione di Battaglione Alpini d’Arresto Val Chiese, con il compito istituzionale di difesa delle frontiere.
Passato nel 1964 alle dirette dipendenze della Brigata Alpina Orobica, fu disciolto il 30 giugno 1979. Soltanto una compagnia rimase in vita alle dipendenze del Battaglione Alpini d’Arresto Val Brenta, prendendo il nome di 253a compagnia Val Chiese. Il 23 agosto 1986 il comando del Battaglione Val Brenta e alcune sue compagnie quadro vennero sciolti.
Motto
Sóta la senèr, bràše (Sotto la cenere, brace).
Medaglie al Valore
Il Val Chiese può annoverare fra i suoi alpini quattro militari insigniti di Medaglia d’oro al Valor Militare:
- il sottotenente Serafino Gnutti, caduto in Albania nel gennaio 1941;
- il tenente Gino Ferroni, caduto a Nikolajewka il 26 gennaio 1943;
- il capitano Alessandro Frugoni, caduto sul fronte russo nel gennaio 1943;
- il tenente Luciano Zani, sul fronte russo nell’inverno 1942-43, decorato vivente.